mercoledì 22 dicembre 2010

Mille giochi di prestigio

Il decreto "milleproroghe" di cui tanto si parla in queste ore è una specie di giochino ad incastri. Alcuni ministri si divertono perchè vincono, altri un po' meno perchè per loro non c'è spazio. Ancora meno si diverte chi, senza troppa chiarezza tra l'altro, vede apparire e sparire i soldi per questo o quel settore. Sembra un gigantesco mercanteggiamento: ti do il 5 per mille ma mi presti l'ambiente, no l'ambiente no, ma mi proroghi le case fantasma. Ok, però non l'euro in più al cinema che già mi odiano abbastanza.

Il partito del fare (giochi di prestigio) ha la tensione alle stelle. Il momento della spartizione della torta ha una valenza elettorale enorme, e visti i tempi è bene raschiare quello che rimane nel barile come la politica di ogni schieramento ci ha abituati a fare.

Fra i due di picche di questo circo c'è l'editoria, o forse così sembra visto che le bocce non sono ancora ferme. Nelle pieghe del decreto sono spariti 95 milioni di euro che sarebbero stati già assegnati al sostegno all'editoria dalla legge di stabilità.

In particolare, viene dimezzato, da 100 a 50 milioni, il sostegno per il 2011 all'editoria che nella legge di stabilità era stato inserito in attesa dell'attuazione del nuovo regolamento sull'editoria. Altri 45 sono stati defalcati dal fondi per l'emittenza televisiva locale e dalle radio nazionali e locali. Quello che la Finanziaria aveva concesso con la mano destra è stato tolto con quella sinistra del milleproroghe a somma zero.

Strano che a rimetterci sia proprio l'informazione, no?

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